lunedì 10 settembre 2018

Zona d'ombra

"Zona d'ombra"
diretto da
Peter Landesman


Il film, del 2015, è ispirato ad una storia vera e narra la vita di Bennet Omalu (Will Smith), un neuropatologo che vanta la scoperta di una patologia che colpisce, in special modo, i giocatori di football.
Nel settembre del 2002 viene chiamato ad effettuare l'autopsia sul corpo di Mike Webster (David Morse), un noto campione della National Football League caduto, negli ultimi anni, in disgrazia e costretto a vivere all'interno della sua automobile.
Alla soglia dei cinquant'anni, Mike, inizia ad avvertire delle forti emicranie sembrando, agli occhi di terze persone, un individuo con problemi mentali; nessuno, fino a quel momento, aveva capito quale fosse il reale problema fisico della stella del football.
E, così, una mattina Bennet si ritrova “faccia a faccia” con il corpo di Mike: scrupolosamente, si prepara ad effettuare una autopsia completa per comprendere le cause della sua morte chiedendo a quest'ultimo, come suo solito fare, di aiutarlo in questo delicato compito.
Ad un certo punto, prende la decisione di fissare un esame più approfondito al cervello in quanto, come riportava un referto medico scritto sei mesi prima, vedeva doppio, udiva della voci nella sua testa e soffriva di forti emicranie, lamentava vertigini ma non vi erano commozioni documentate.
Il suo scopo era quello di capire il perché, un uomo sano senza nessuna anomalia visibile ad occhio esperto, potesse diventare matto.
Le sue iniziali scoperte lo portano a chiedere un consulto a colui che veniva definito “il Dio della neurologia”: il cervello di Webster era stato colpito da una malattia degenerativa causata dai ripetuti colpi alla testa contratti negli anni di allenamento e di carriera sportiva: la testa veniva usata come una vera e propria arma e, dai calcoli effettuati dal dottore, in tutta la sua carriera, il campione avrebbe subito più di 70 mila colpi soltanto in quella zona e, questi, hanno causato “una serie a cascata di eventi neurologici che ha rilasciato proteine mortali verso il cervello” che, a lungo andare, ha soffocato lo ha conducendolo alla morte.
La scoperta verrà, in seguito, pubblicata su una rivista medica e, alla nuova patologia, viene dato il nome di “Zona d'ombra”: si tratta di encefalopatia traumatica cronica (CTE).
La patologia inizia a manifestarsi in altri atleti che, esasperati dai sintomi della CTE, arrivano alla decisione di suicidarsi.
A cosa porterà questa nuova scoperta?
Cosa comporterà, per il dottor Omalu, la pubblicazione dei risultati della sua ricerca?
Quali fattori di prevenzione possono essere presi in considerazione per diminuire i danni al cervello causati dai colpi ricevuti alla testa nell'arco della carriera dei giocatori professionisti e non?

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