"Cyberbully"
diretto da
Charles Binamé
Il film, del 2011, tratta il delicato tema del cyberbullismo, ovvero un attacco offensivo continuo che si ripete nel tempo attraverso la rete (pertanto, in internet).
Taylor (Emily Osment) è un'adolescente molto amica di Samantha e Charline (sue compagne di classe): per il suo diciassettesimo compleanno riceve in dono, dalla madre Kris (Kelly Rowan) un computer che, ovviamente, dà alla ragazza, libero accesso alla rete.
É proprio su internet che impazza un sito che vanta numerosi iscritti, tutti adolescenti, che lasciano commenti, a volte pesanti, su altri ragazzi.
Ben presto, lei stessa diventa vittima di cyberbullismo: viene fatta girare la notizia (falsa) secondo la quale, in seguito ad un rapporto sessuale con un ragazzo conosciuto sul sito, avrebbe contratto una malattia venerea: per questo viene allontanata e considerata come una poco di buono; tutto diventa complicato ed ingestibile, tanto da condurre Taylor, ormai esasperata, alla decisione di tentare il suicidio.
Sempre più spesso leggiamo notizie di episodi di cybebullismo, specie tra i giovani e, nella maggior parte dei casi, gli epiloghi sono tutt'altro che positivi: esasperati tentano il suicidio e molti di loro perdono la vita per colpa della cattiveria e dell'ignoranza dei coetanei.
Il cyberbullismo è una vera e propria violenza psicologica: in Italia, grazie alla Legge 29 maggio 2017 n.71, si sono ottenute delle “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”.
_Enrica_

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